Ma come sono nate….?

La tapa (lo spuntino) è diventata il segnale distintivo della gastronomia spagnola. Gli chef più rinomati innovano per crearne di più saporite e sofisticate e i turisti di tutto il mondo non lasciano il paese senza averle provate.

La Real Academia de la Lengua (l’Accademia Reale della Lingua) definisce la tapa come “piccola porzione di qualche alimento che serve da accompagnamento a una bibita”.

Perciò, si potrebbe dire che le tapas sono le regine della gastronomia spagnola, ma in che momento  nacque questo modo di mangiare?

Nessuno sa quando fu la prima volta che qualcuno mangiò una tapa

ed esistono molti miti e leggende sulla sua creazione.

Alcune teorie assicurano che questo aperitivo nacque per mano di Alfonso X Il Saggio, che per prescrizione medica doveva bere uno o due bicchieri di vino al giorno e per evitare gli effetti dell’alcool li accompagnava con delle piccole porzioni di cibo. Altri assicurano che le tapas nacquero nell’epoca dei Re Cattolici, quando si obbligarono i locandieri a servire ai loro clienti fette di prosciutto insieme ai bicchieri di vino, per evitare i numerosi incidenti di cui erano protagonisti le persone ebbre che uscivano dalle taverne. C’è anche chi dice che la tapa nacque ad Almeria, quando si coprivano i bicchieri di sherry con le fette di prosciutto perché non perdessero il loro sapore.

Ma, senza dubbio, la leggenda più estesa è quella che racconta che al ritorno di Alfonso XIII da una delle sue visite a Cadice si recò a un chiosco vicino al mare e chiese la sua bevanda preferita un bicchiere di vino sherry. Mentre osservava il paesaggio, si alzò una folata di vento che minacciò di riempire il bicchiere della sabbia che si alzava dalla spiaggia. Il venditore agì con rapidità e mise una fetta di prosciutto sul bicchiere per proteggerne il contenuto. Davanti allo stupore del monarca, si giustificò dicendo “Maestà, ho messo questo tappo sul bicchiere  affinché non entrasse sabbiane suo sherry”.  Passata la folata, il re assaporò il prosciutto e l’idea gli piacque tanto che chiese … un’altra tapa di prosciutto!

Una delle diverse teorie narra che nel XIX secolo, il proprietario di un’osteria andalusa ebbe l’idea di coprire il suo bicchiere con una fetta di prosciutto per proteggerlo dalle mosche. Sarebbe questa l’origine della parola “tapa” che deriva dal verbo “tapar”, che vuol dire “coprire” in spagnolo. Successivamente, i proprietari dei bar andalusi presero l’abitudine di fare la stessa cosa, offrendo uno spuntino gratuito per accompagnare i drink serviti.

Secondo un’altra teoria, l’origine delle tapas risalirebbe al XVI secolo, quando il re Felipe III di Spagna obbligò ristoratori e locandieri a servire del cibo con le bevande per limitare i problemi di abuso di alcol.

Una cosa è certa, questa tradizione si è diffusa in tutta la Spagna ed è diventata un vero e proprio stile di vita culinario. Se è vero che in origine le tapas erano fette di salumi o formaggi serviti su un bicchiere di vino, col passare del tempo sono “scese dal bicchiere” e diventate sempre più gourmet.

Tapas spagnole: i grandi classici

Allora, vamos a tapear ! A parte le aceitunas (olive), il jamon Ibérico (prosciutto crudo spagnolo) e il chorizo (salame piccante), ecco una breve lista delle tapas spagnole davvero imperdibili. Questi grandi classici sono da assaggiare assolutamente durante un viaggio in Spagna, o da preparare a casa per servire un aperitivo d’ispirazione spagnola.

Croquetas: crocchette impanate e fritte, preparate a base di purè di patate, carne (prosciutto, pollo), pesce (baccalà, tonno) o verdure (funghi).

Gambas al ajillo: gamberi cotti in una ricca salsa a base di burro e aglio.

Pan con tomate: fette di pane di “cristal” (molto sottile e croccante) condite con polpa di pomodoro, olio d’oliva e sale.

Patatas bravas: patate al forno servite con salsa aioli o salsa di pomodoro piccante.

Tortilla española: frittata di patate e cipolle spessa e tagliata a dadini.

Boquerones en vinagre: acciughe marinate nell’aceto, con aglio e prezzemolo.

Pimientos del Padrón: piccoli peperoni verdi galiziani, fritti in olio d’oliva e serviti con cristalli di sale.

Chipirones: piccoli calamari fritti in una pastella leggera e serviti con una fetta di limone.

Pulpo alla gallega: polpo cotto, servito su un letto di patate e condito con paprika dolce.

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